*
IL MATRIMONIO PER CONCORSO
MELODRAMMA COMICO IN TRE ATTI.
4 L
IL
MELODRAMMA COMICO IN TRE ATTI
MUSICA DEL MAESTRO
Sto Happrcsentarst
AL GRANDE TEATRO LA FENICE
M VEXEXiA
La stagione d'Estate 1858.
IMPRESA FRATELLI MARZI.
MILANO
COI TIPI DI FRANCESCO LUCCA.
// presente libretto^ essendo di esclusiva proprietà
dell' 'editore Francesco Lucca, restano diffidati i si-
gnori Tipografi di astenersi dalla ristampa dello
stesso senza averne ottenuto il permesso dal sa ci-
tato editore proprietario,
PERSONAGGI
ATTORI
PANDOLFO, mercante . . Sig. Zuccliini Giovanni
LISETTA, sua figlia . . . Sig .a Boccabadati Virginia
ALBERTO ....... Sig. Galvani Giacomo
FILIPPO, locandiere . . . Sig. Crivelli Enrico
ANSELMO, negoziante . . . Sig. Bellini Andrea
DORINA, sua figlia . . « Sig.* Allievi Manetta
LA ROSE, francese . . . Sig. Galletti Antonio
Servi — Camerieri — Militari — Signori — Dame
La scena è in Parigi. — 1700.
I versi virgolati si ommettono.
PAROLE DEI SIGNORI
l£. Elancalari e Chiossone.
ATTO PRIMO
SGENA PRIMA
Sala comune nella Locanda di Filippo.
Filippo, poi Lisetta.
FlL. {entra e batte all'appartamento di Lisetta)
Ehi, Lisetta?
Lis. (di dentro) Che volete ?
Fu,. Siamo soli, non temete...
Lis. (esce) Voi, Filippo?... E il padre?...
Fil. È uscito
Se qui vien , sono avvertito ,
E possiam per qualche istante
Favellar con libertà.
Lis. E fia vero?
Fil. Sì, Lisetta...
Lis. Che piacere!...
Fil. Poveretta !
Sempre chiusa , imprigionata !...
Lis. Ah pur troppo! a questa vita,
M'ha la sorte condannata!...
Mi vuol bene, ed ha buon cuore,
Ma bisbetico è Y umore
Del carissimo papà.
Fil. Vostro padre? Gli è un avaro
Che nasconde il suo tesoro...
Lis. Voi scherzate...
Fil. Parlo chiaro;
Io rubarglielo vorrei...
Che ne dite?
Lis. (maliziosamente) Non saprei...
Fil Se mi date il vostro assenso,
O Lisetta, al resto io penso,
E il tesoro mio sarà.
6 ATTO
Lis. Voi, Filippo, del mio cuore
Il segreto conoscete;
Ma geloso è il genitore.
Nè deluderlo potrete;
Ad un ricco ei mi destina ,
Ad un Conte mi darà;
Della scelta, poverina,
Io non ho la libertà.
Fìh. Voi mi amate? Il vostro amore
Dà coraggio al voler mio.
Se si oppone il genitore
A combatter ci son io.
La sua boria non m' arresta ,
Don Pandolfo cederà ;
La prolifica mia testa
Mille astuzie inventerà.
Lis. Vinceremo ? .
Fil. Non temere;
La tua destra?...
Lis. Eccola qua.
a 3 Siam concordi nel volere,
E il progetto riescirà.
(di dentro si ode Pandolfo che chiama)
Camerieri ?... Camerieri ?
LlS, (agìtatissima)
Ah ! mio padre !..
Fil. Addio , Lisetta .
Torna in camera, t'affretta...
(Lisetta entra nella sua stanza)
Ehi, signore, eccomi qua.
(verso Don Pandolfo che entra)
SCENA II.
Pandolfo e detto.
Pan. (con una gazzetta fra le mani 2 si mostrerà molto affaccendato)
Che diluvio di cose!... il mio cervello
E un vero Mongibello.
Tutta Parigi ho corso
PRIMO i
in cerca di scrittori e gazzettieri...
Quanti profondi inchini
Han fatto ai miei zecchini!...
Un milione d' ostacoli ho incontrato ,
Ma l'articolo è qui bello e stampato.
Fil. Di grazia, Don Pandolfo ,
Perchè tanto in faccende?
Pan. E lo chiedete?
Un portentoso mezzo ho ritrovato
Da far trasecolare i parigini...
Fil. Immaginar poss' io di che si tratta ?
Qualche grande scoperta, un' invenzione
Straordinaria, sublime...
Pak. Eh via, buffone!
Fil. Scommetto che si tratta...
Di mia figlia.
Fil. (Sua figlia! Oimè !) Che dite? (con premura)
Le trovaste un marito?
Pai*. Cento, mille mariti; udite, udite!
In primis e antimonio,
Sappiate che ho girato
Borghi , città vastissime,
Ho visto ed imparato.
Or dunque avendo un3 unica
Figlia da maritare ,
Pensato ho di ricorrere
A un uso d9 oltremare-
Facendo appello ai celibi,
Mi valgo del giornale,
Ed apro per mia figlia
Concorso universale.
(spiega la gazzetta e legge)
-Pubblico rispettabile ,
-Inclita guarnigione,
-Una donzella nubile
-Al talamo si espone.
-É d'un mercante figlia,
-È italiana e bella,
-Ricca è di dote etcetera^
S ATTO
-Più, dote di scarsella;
-Essa è alloggiala all'Aquila
-A fianco del papà,
-E , nella sua modestia,
-Qual è si mostrerà.
-Chi brama menar moglie
-Profitti dell' invito;
-Coi requisiti debiti ,
-Diventerà marito. -
Che fantasia!... che immagini!
Che genio! che testone!
Cotest' avviso è un' opera
Degna di Cicerone!
Che ve ne par?
FlL. (con rabbia) Un pazzo
Voi siete diventato.
Pai*. Io pazzo?
Fjl. Certamente.
La figlia ad un mercato?
Pain. Tacete, impertinente!
Rimproveri non voglio.
La vostra bassa gente,
I cuochi, i servi, i sguatteri,
Andate a consigliar.
, Fil. Ma espor volete in piazza
La povera ragazza?
Pah, Tacete !
Fil. Entrambi favola
Fra poco diverrete
Di tutta la città.
Pan. Che favola! che favola!
Fra poco la vedrete.
Di questo parto il magico
Effetto sentirete ;
Di scapoli un esercito
L' albergo assedierà,
E la mia figlia pubblica
Per me diventerà.
PRIMO 9
Fil. Sarete entrambi favola
Di tutta la città.
(Fa pur castelli in aria,
Lisetta mia Sarà.) (Pandolfo entra nèlla stanza
Va pur, vecchio balordo, di
Fa, se ti piace, a' miei consigli il sordo;
De' tuoi stupidi sogni io me la rido;
T' accorgerai fra poco
Chi nelle mani avrà più bello il gioco.
(parte)
SCENA III.
Anselmo e Pandolfo da parti opposte.
Pan. (parlando verso V uscio da cui esce)
Taci, fraschetta, quel che voglio... io voglio.
Ans. (cne 51 sarà avviato verso la porta comune 9 udendo la voce
di Landolfo si volge)
Non m' inganno?... Chi vedo!
Voi, Pandolfo, in Parigi?
Pah. Oh caro Anselmo!
Qua un abbraccio. -Voi pure in questo albergo ?
Qual fortunato incontrò!...
Ans. Perdonate,
Voi, Pandolfo, ex mio cuoco, come mai
Pan. Zitto, che niun ci ascolti; in confidenza,
Dacché ci siam lasciati ,
Mi son dato al commercio; or bene or male
Mi andarono gli affari ;
Ho perduto, ho fallito,
E a furia di fallir...
Ans. Siete inricchito.
Bravo, Pandolfo! È comodo il mestiere.
Io così non la intendo.
Pan Eh via, che importa?
Tronchiam questo discorso. Un serio affare
Solenne, interessante,
Ho per le mani , e spero
Entro quest'oggi combinar..,
// Matrimonio per concorso Ql
10 ATTO *
Aiss. Che cosa ?
Pan. Le nozze di mia figlia, anzi, sentite
Che mezzo straordinario ho immaginato
Per scegliere un marito!
Al pubblico la espongo; i pretendenti
Piovono a mille a mille;
A noi la scelta.
Afa. Oh che pazzie!
Pan. Che dite?
Voi pure , se volete,
Anselmo , concorrete ;
Chi sa...
Ass. Lo so ben io... siete un somaro.
(parte indispettito)
Pan. Povero disperato ! ei non ragiona.
Asino è quegli che non ha denaro. (parte)
SCENA IV.
Lisetta dalle sue stanze, Filippo dalia comune.
LlS. (aPre la porta 3 guarda intorno e vede Filippo che entra)
Mio padre è uscito?
Fil. Si , cara Lisetta.
Lis. lo son fuori di me... non lo sapele ì
Al concorso mi ha esposta... oh mio rossore!
Fil. So tutto , non temete ,
Egli si ostina invano,
Quest'oggi chiederò la vostra mano.
SGENA V.
Alberto e detti.
Alb. È permesso ?
Fil. Padron mio.
Favorisca... Che comanda l
Alb. Il padron della locanda ?,..
Fil. Il padron , signor , son io.
Alb. Lessi or ora un pazzo invito ...
PRIMO H
Ma che vedo? Non è quella
L' adorabile zitella
Al concorso d'un marito? {wwo Lisetta)
FlL. (con ìstizza)
(Ecco il primo !)
Ani. Menzogneri
Non fur certo i connotati;
Quelli occhietti lusinghieri
Che a ferir son destinati ,
Queir amabile sorriso
Il mio cuore han già conquiso;
Son tra i vostri cavalieri
Neil' arringo dell'amor.
FlL. (piano a Lisetta)
(Via, rispondi al zerbinotto,
Non avere alcun timore...
Aggiustarlo io vo' di botto
Se vuol fare il bell'umore;
S' egli aggiunge ancora un detto
10 non son più locandiere
Se coi gatti sopra il tetto
Non lo mando a far V amor.)
Lis. Non si scaldi , signorino ,
Meno furia, piano piano,
11 costume parigino
Di seguir si studia invano;
Cerchi altrove il caro oggetto
Che gli infiammi il facil petto,
Qui sue reti indarno tende
Il galante cacciatoi*.
FlL. disparte dà segni di gioia)
«(Bene! brava!)
AcB. (sorridendo a Lisetta) «Neil' amore
»Un tantin di ritrosia?...
"Sono esperto cacciatore ,
"E la preda è sempre mia...
"Locandiere? una parola
"Vorrei dir da solo a sola.,.
FlL. "Non Capisco... (fremendo)
12 ATTO
Alb. (con rabbia) «Andate via!
Fil. Come l come ? (con ìmì
Lls< (ad Alberto deridendolo) Troppo fllOCO ;
Signorino, è lungo il giuoco...
Alb. Il mio cuore, la mia mano...
Lis. Troppo fretta, piano, piano.
Alb. (insistendo j accenna a Filippo la porta)
Locandiere...
Fil. (con rabbia) Che bramate ?
Ale. Via, partite, impertinente ! (minaccioso)
Fil. Tracotante! io resto qua!
Alb. Giuro al cielo!...
Lis. V arrestate,
Son sua moglie.
Alb. (sorpreso) Che mai sento !
Fil. (piano a Lisetta)
(Sei, Lisetta, un gran portento;
Bel trovato in verità.)
Alb. (È sua moglie! che peccato!
Presi un granchio, come va.)
FlL. (a Lisetta indicandole Alberto)
(Ei restò pietrificato;
È confuso, e ben gli sta.)
LlS. (verso Alberto ridendo)
(Questi è bello e congedato,
Nè a seccarci tornerà.)
fitto. Perdonate V ardir mio ;
Qui fui tratto dal desio
Di veder quella sfacciata...
Lis. Che sfacciata? (con istizza)
Alb. La ragazza,
Che per voglia di marito,
Fece al pubblico V invito...
Lis. Rispettatela!
Alb. È una pazza
Degna figlia del papà.
Lis. {scherzando) Eh via , la collera
Freni , o signore ,
Mi par ridicolo
PRIMO Ì3
Nel suo furore;
in folli ingiurie
Stilla il cervello,
Ma proprio ridere
Ella mi fa.
io, per confondere
Un vano orgoglio,
Questo consiglio
Porger le voglio :
Chi delle femmine
Si fa zimbello,
Burlato in ultimo
Si troverà.
Fil. (Oh, ve' che spirito!
Sono incantato!
Povero diavolo
Mal capitato!
Fra le sue nobili
Geste amorose,
Questa sua gloria
Non scriverà.)
Alb. (Sto fra Y incudine
Ed il martello;
Di me si burlano
E questa e quello;
Ma d'altre femmine,
Meno ritrose,
La preda facile
Non mancherà.)
(Lisetta entra nelle sue stanze. Filippo esce)
A Mi. {indispettito verso Filippo)
Maledetto quel marito!
Che gli affissi abbian mentito ?
Oh chi vedo !
{osservando Dorina che esce dal suo appartamento)
ATTO
SCENA VI.
Dorina e dello.
DOH. (** avvia verso il fondo j vede Alberto e rimane confusa)
Perdonate ;
Io cercava un cameriere... (per ritirarsi)
Alb. (invitandola a fermarsi)
Favorite...
DOK. (con trepidanza) Ma SCUSate...
Trattenermi non potrei...
Ale. (Come è semplice costei !)
Se r ardir non è soverchio ,
Siete sola?...
Dor. Ho il genitore.
Alb. Negoziante?
Dor. Quale inchiesta!
Alb. Italiano ?
Dor. (vivamente) Si, signore.
Alb. (Oh cospetto! è questa , è questa!)
Dor. Ma di grazia, che chiedete?
àlb. Vostro padre è un uomo strano.
Dor. Mio signor , voi V offendete.
Alb. Ei v' offende, chè al concorso
Esponea la vostra mano...
Dor. (sorpresa ed agitata)
Che? mio padre?... ed ha ricorso?...
Oh rossori che cosa dite!...
Me meschina !...
Alb. Io non v' inganno.
Dor. Sventurata! un nuovo affanno!..,
Alb. Voi piangete ?...
Don. Ah compatite !...
Son costretta a lagrimar !
Alb. Non piangete ; il vostro pianto
Mi discende infino al core,
E vi desta dell'amore
Un insolito sospir.
Ah potessi a voi ds accanto
PRIMO 15
Mitigar le ascose pene!...
Io vedrei nel vostro bene
Più ridente l'avvenir.
Don. Sono troppo sventurata!... (per-ustire)
Ale. M'ascoltate!... il vostro affetto...
Don. Il mio affetto?...
Ale. Dell' onore
Ebbi ognor la fiamma in petto.
Don. Ah signor!... cosi schernita,
Voi volete?...
Ale. La mia vita
Io con voi dividerò.
Don. Sono povera...
Ann. Che importa?
Ricca dote è un nobil core;
Se v' aggrada, al genitore
Vostra mano chiederò.
Don. La mia man ? (con gioia)
Alt». Poss' io sperare?...
Don. Sì, Sperate... (teneramente)
A LE. Oh gioia ! (per prenderle la mano)
Don. Addio !
Del mio cor, del padre mio
Alla legge Obbedirò, (rientra nelle sue stanze)
Ale. Quale improvviso all'anima
Raggio per lei brillò !
Io che finora al calice
Bevuto ho del piacer,
Fui vinto d'una lagrima
Al magico poter!
Della conquista facile
L' ardor si dileguò,
E dell'amor la fervida
Speranza si destò.
(avviandosi verso la porta comune sì incontra in)
A T T 0
SCENA VII.
Pandolfo e dello.
Pan. {entra affaccendato e vede Alberto)
(Chi sarà mai costui? Scommetterei
Che ha letto la gazzetta.)
ÀLB. (guardando Pandolfo) (Oh che figura !
All' aria io giurerei
Che è lui di certo. Interrogarlo voglio.)
Signor...
Pan. Che mi comanda ?
Alb. Favorisca.
Ella sarebbe il padre
Della ragazza che al concorso è posta?
Pan. (1/ ho indovinata ! io son filosomista.)
Quello appunto, signore, in carne ed ossa.
Pandolfo Spartivento...
Alb. Mi rallegro.
Pan. (Ho inteso; egli ha già vista
La mia ragazza.) Ebbene,
In che posso servirla ?
Alb. Vostra figlia
Vidi e mi piacque. Non è oscuro il nome
Degli Aibiccini; al par di voi mercante...
Pan. Mercante?... Si, vedrem... non è gran cosa...
Ci vorrebbe... ma intanto, or su due piedi...
Non posso... A questa sera.
Alb. Rifiutate?
Pan. Non rifiuto, vedremo, parleremo...
Presentate la vostra biografia ,
Inscrivo il vostro nome... e sceglieremo.
Alb. (Che buffone! ho capito.) A rivederci. (parte)
Pan. Il primo è capitato,
Ma non è, come io voglio, un litolato.
PRIMO
)7
SCENA Vili.
Uscita e detto.
LlS. Padre mio... (sommessamente)
Pan. La mia figliuola!...
Lis. Vorrei dirvi una parola...
Caro padre...
Pan. Via , t'affretta.
Non mi far la semplicetta...
Lis. Temo ognor...
Pan. Per qual ragione?
Sono un uomo od una fiera?
Son Pandolfo o una pantera?
Su , via , parla 5 te lo impone
La paterna autorità.
Lis. Caro padre, ve lo dissi;
Mi fan rabbia quelli affissi...
Pan. Siam da capo !
Lis. Han compromesso
Il mio nome, son beffata...
Pan. Sei dall' uno e 1' altro sesso
Per mio mezzo invidiata...
Lis. I cascanti parigini
A mie spese rideranno...
Pan. Conti , duchi , marchesini
A vederti accorreranno...
Lis. Bella cosa! alla berlina!
Pan. Via, si calmi, signorina,
Presto sposa diverrà.
Lis. Come? sposa ?
Pan. Un pretendente
La tua man mi ha chiesto or ora.,.
Lis. (È Filippo certamente...)
Pan. Io non ho deciso ancora...
Lis. Che indugiate? Risolvete..,
Pan. Penseremo...
Lis. Decidete,..
Pan. Ci vuol tempo... si vedrà,
// Matrimonio per concorso
18 ATTO
LìS. ^otio ajJeUuoso e carezzevole)
Caro padre, se il riposo
Della figlia avete a cuore ,
Deh, toglietemi al rossore,
Concedetemi lo sposo ;
Ah, vi muova il pianto mio,
È una figlia che v' implora ,
Non vogliate che ella mora
Di vergogna e di dolor.
Pai*. Cara mia, se V ho stampata,
Credi a me, fu per tuo bene,
Non mi far di queste scene,
Sarai presto maritata;
Fra le schiere dei galanti
Qual regina sceglierai,
E l'orgoglio diverrai
Del tuo caro genitor.
Lis. Ma lo sposo...
Pan. Oh quanta fretta !
Oh che smania!... Aspetta... aspella...
Lis. Caro padre, ah noi negate...
Pan. Taci, basta, te lo do.
Lis. Ah di gioia mi colmate!
Io sua sposa diverrò.
Pan. Già tu l'ami? Che mai sento!
Lis. »Sì , da un mese egli mi adora...
«Or fìa pago il mio contento...
Pan. «Questa è bella ! e chi l' ignora
«Sempre l'ultimo è il papà.
Lis. Vo a chiamar lo sposo mio. (" a"f'a)
Pan. Che? tu stessa? testa, addio!
LlS. (verso il Jondo)
Mio Filippo!...
Pan. Chi è costui ?
Lis. Ah mio padre, è proprio lui,
È Filippo il locandier.
Pan. Oh che colpo! oh che vergogna!
Me l'ha fatta quel birbante!..,
Lis. Caro padre!...
PR ì M 0
Petulante !
T3 ho ad Alberto destinata,..
Non Io voglio.
N Sciagurata !
(risolutamente)
13
Lis.
Pais.
Lis.
Pan.
Sprezzo ogni altro pretendente ,
Sol Filippo mio sarà.
Taci, taci, impertinente,
Quel furfante non t'avrà.
Taci, pettegola, vanne, lo voglio!
Un padre in collera te lo comanda !
Quest'oggi, subito, dalla locanda
Contro tua voglia ti strapperò.
Se osi persistere nel tuo disegno
Fino agli antipodi ti porterò;
Non voglio repliche! dell'oste indegno
Le inique cabale distruggerò.
Vado, calmatevi... oh che paura!
La vostra collera sfidar non oso...
Ma pur, sappiatelo, d'un altro sposo.
Contro mia voglia mai non sarò.
Filippo è l'arbitro di questo core.
Anche agli antipodi io l'amerò.
Non ha più limiti il mio furore,
Vanne, o una bestia diventerò!
(la spinge rabbiosamente nella sua camera , ne chiude la
porta ed esce dal fondo smaniando)
FINE DELL'ATTO PRIMO.
ATTO SECONDO
SCENA PRIMA
Giardino. — Qua e là per la scena alberi,
tavolini^ sedie, ecc.
Parigini dell* uno e l'altro sesso entrano in iscena
ricambiandosi saluti e strette di mano. JLa Siose.
Coro Bravi, bravi, ben tornati
Al convegno del piacer;
Chi ci chiama spensierati
È sofista menzogner.
Noi la vita salutiamo
Come sogno passeggier,
E, scherzando, la godiamo
Fra gli amori e fra i bicchier.
(alcuni del Coro passeggiano * altri siedono leggendo gior-
nali o bevendo)
La Rose Ehi, bottega? Il gazzettino.
(un garzone gli porge un giornale. La Rose legge)
Coro (« Rose) Dei teatri che si dice?
LaR. Furoreggiano a Torino,
Fanatismo alla Fenice.
Ballerine incoronate ,
Pioggia d'oro, serenate...
Coro Oh che procoli sfacciati!...
Che giornali svergognati!
Che stupende verità !
SGENA II.
Landolfo e detti.
Pan. (rimane in jondo alla scena)
(Nessun qui mi conosce;
Sentiamo quel che dicono
Di me per la città.)
ATTO SECONDO 21
Là R. (dopo aver letto in silenzio 3 rìde forte)
Oh bella!... oh che spropositi!...
Coro Leggete.
La R. M'ascoltate. (bg&)
-Pubblico rispettabile ,
-Inclita guarnigione;
-Una donzella nubile
-ÀI talamo si espone... -
CORO (ridendo sgangheratamente)
Una donzella al talamo!...
Che sciocco! che buffone!
La R. Bellissimo è Y invito
Per chi non è marito...
Coro Avanti.
La R. (legge) -Ha doti etcetera
-E nella sua modestia
-Qual è si mostrerà. -
Coro Che tanghero ! che bestia !
Ah! ah! ah! ah!,ah! ah!
Che mostro, che prototipo
Di rara asinità!
Pai*, (sempre in disparte)
(In un momento critico
Son proprio capitato !
Balordi! non intendono
Il senso figurato!
Io faccio uno sproposito
Se più rimango qua.)
Coro Ma quest' originale
Nessun conosce ancora?
La R. (indicando Pandolfo)
Guardate; appunto è quello.
PAN. (con sorpresa e confusione)
(W han conosciuto... Uh! diavolo!
Andate alla malora.) (fi per andarsene)
La R. Fermatelo , fermatelo..*
L'amico, eccolo là.
CorO {inchinandosi a Pandolfo e salutandolo con caricatura)
Vi siam servi...
M ATTO
Pan. (bruscamente) Miei padroni.
Coro Un momento...
Pan. (per andarsene) Non llO tempo.
Coro Illustrissimo, perdoni...
II papà della ragazza
Noi vogliamo ossequiar.
Pan. All'albergo e non in piazza
Mi dovete ricercar.
TUTTI (circondano Pandolfo)
Uomini Ma, signore, permettete...
Vi facciamo i complimenti...
Un marito, or via, scegliete,
Siamo tutti pretendenti;
Abbiam tutti i requisiti
Che potete immaginar,
Via, scegliete e la ragazza
Noi sapremo contentar.
Donne (Se quel vecchio non impazza
È una cosa singoiar!)
Pan. (prorompendo rabbiosamente)
Impostori ! malcreati !
Vi conosco tutti quanti !
Quelli inchini mascherati
Son tranelli da birbanti;
Quel che scrissi ed ho stampalo
Vi farò toccar con mano,
Son mercante ed onorato
E non faccio il ciarlatano.
Via, scostatevi, lasciatemi!
Non son uom da canzonar,
Son Pandolfo Spartivenlo
E so farmi rispettar.
CORO (deridendolo)
Scappa! scappa! oh che spavento!
Questo nome fa tremar!...
(Pandolfo parte furiosamente ed il Coro gli lieti dietro
ridendo)
SECONDO
SCENA IH.
Sala di Locanda come nell'alto primo.
Lisetta sola.
Mio padre non si vede... In quale impaccio
Mi ha messo il suo concorso !
Che dico, ohimè! che faccio?
Speravo al mio Filippo esser consorte,
Ma il padre vi si oppone... Ah! la mia sorle
Troppo è crudele! Povera Lisetta!
Sola , derisa... Che avvenir mi aspetta!
Me meschina ! in ogni viso
Parmi leggere lo scherno,
Ogni sguardo, ogni sorriso,
Parmi un atto insultator.
Mal condanna il nostro amore
Vana idea di stolto orgoglio;
Questo strazio del mio core
Non comprende il genitor.
Ma un vano timore
In me si destò,
La voce del core
Mentire non può.
Di cento svenevoli
Gli usali sospiri
Con arti e raggiri
Deluder saprò.
Al riso le lagrime,
Lo sdegno all' amore ,
Le preci al rigore
A tempo opporrò;
E il voto del core
Compilo vedrò. (par
A T T 0
SCENA IV.
La Rose, Parigini dell'uno e dell' altro sesso;
entrano tutti dalla porta comune. Filippo.
La Rose e Coro «Presto, olà, della Locanda?
Fil. «Sono qui, chi mi comanda?
Coro « Alla bella italiana
»Del concorso ci annunziate...
Fil. «Ma, signori, perdonate,
«Non v'intendo...
Coro «Oh questa è strana!
SCENA V. . .
Dorina e detti.
DOR. (chiamando)
«Cameriere?
CORO (additando Dorina) „È forse quella l
Fil. «Sì, signori...
Coro «Oh come è bella !
Fil. «(L' hanno presa per Lisetta ,
«Altro imbroglio nascerà.)
Coro «(Non mentiva la gazzetta,
«È un modello di beltà.)
UOMINI (uers0 Dorina inchinandosi)
«Dell' italico giardino
«Siete proprio il più bel fior;
«Or nel cielo parigino
«Siete l'astro dell'amor.
DONINE (sogghignando verso Dorina)
«Tanti pregi singolari
«Dove trovano costor ?
«In Parigi non son rari
«Queste stelle e questi fior.
Don. "(Me infelice! a qual cimento
«M'esponeva il genitori...)
Fil. «(Io già muovere mi sento
«A pietà del suo rossor.)
Dor. «Miei signori , rispettate
«Una giovine onorata! (con forza)
SECONDO
-25
SCENA VI.
Anselmo e detti. .
DOR. {yede Anselmo e gli va incontro)
«Padre mio, sono insultata!
Cono (ad Anselmo)
«Voi suo padre? perdonate...
Ains. «Ma spiegatevi, lo voglio!...
«Come va cotesto imbroglio?
Cono «Non sappiam che cosa dire,
«La gazzetta c'ingannò;
«Ci vogliate compatire,
«Abbiam preso un qui prò quo.
Ains. «Io non sono quel buffone...
Coro «Sì, signore, ella ha ragione,
«Mille scuse domandiamo...
«Fu un equivoco, un errore,
«Don Pandolfo conosciamo...
«Il ridicolo mercante
«Che l'avviso pubblicò,
«Questo scandalo galante
«NelP albergo provocò.
Ains. «La mia figlia rispettate...
«Più frenarmi ornai non so....
«Ho capito... andate, andate...
«0 di bile affogherò.
Dor. «(Per mia sorte il genitore
«In buon punto capitò,
«E dal pubblico rossore
«La sua voce mi salvò.)
Fil. «(Fra le beffe e le risate
«Il concorso cominciò;
«Io le nozze progettate
«Senza affissi compirò.)
(il Coro parte facendo molti inchini e complimenti ad An-
selmo. Filippo lo segue)
AlNS. (a Dorina)
Che razza d' importuni ! In quale albergo
|$ ATTO
Son capitato mai! Povera figlia!
Per un noni senza cor, senza cervello,
Fosti esposta al zimbello.
Or m'ascolta; vo' farti , o mia Dorina ,
Un bel regalo...
Dor. E quale?
Aks. Lo indovina.
Senza affissi un marito io t' ho trovato.
È un giovine onorato ,
Pietro Belfiore; oggi farem le nozze.
Dor. Quest'oggi? (Ohimè! che dice!) (coti dolore)
Aws. Vanne, non dubitar, sarai felice.
(Dorina entra nel suo appartamento. — Anselmo esce da
un9 altra parte)
SCENA VII.
Pandolfo seguito da Alberto.
Pan. (smanioso e trafelato)
Ah la rabbia mi strozza! è un gran portento
Se non schiatto quest'oggi.
Alb. (salutandolo) Padron mio.
Pan. (con istizza senza guardarlo)
Padrone un corno! Soffocar mi sento!
Alb. Messer Pandolfo...
p^Araw'lsandol°) Siete voi, signore?
Perdonatemi... ohimè! povera testa!
Alb. Che cosa vi molesta?
Pan. Sono fra mille diavoli; gli affissi,
La figlia, i pretendenti, il locandiere...
Ma sloggierò di qui...
Alb. Perchè, signore ?
Pain. Perchè, perchè... perchè quel malandrino
Di Filippo la figlia m'ha stregato.
Al,b. Che mai dite! Filippo è ammogliato.
Pain. Come? come? (con collera)
Alb. Parlato ho con sua moglie.
Pain. Che canaglia! Crede essere in Turchia?
V'è la galera per la birgamia!
Alb. Ma vostra figlia?
SECONDO 17
Pan. Quella sconsigliala
Corrisponde al briccon...
Alb. Ma la mia mano...
Pan. Con vostra buona pace ha ricusato...
Alb. Ma VOI*.., (insistendo)
Pain. Ma, ma... il malanno, seccatore!
(parte indispettito)
Alb. Chi lo avrebbe mai detto! ed ha saputo
Ingannarmi cosi ?
(vede Dorina che esce dal suo appartamento)
SCENA Vili.
Dorina e detto.
Alb. (« Dorina) Venite pure..»
Dor. Signor...
Alb. Tutto mi è noto...
Dor. II genitore
Mi costringe alle nozze.
Alb. Il vostro cuore
Consente a un nodo indegno; ah lo sappiate,
Il vostro fidanzato...
Dor. Ohimè ! parlate...
Alb. È ammogliato !...
Dor. (con sorpresa) Come? e il padre mio?
Alb. II segreto a lui stesso ho rivelato.
Il traditor Filippo...
SCENA IX.
Lisetta e detti.
LlS. (na udito le ultime parole di Alberto e si avanza)
i Traditore !
Perchè maltratta un locandier d' onore?
Dor. (Oh ciel!)
Alb. Sì, Io ripeto, è un tristo arnese ;
Tentò sedur questa ragazza...
Lis. Voi?
Sedurvi?
28 ATTO
Dor. Ah sì, pur troppo ! io non resisto!
To' ritirarmi altrove. (pane)
Lxs. Oh che impostore!
M' ingannava e per me fingeva amore !
(passeggiando su e giù per la scena)
(Traditori non son Lisetta
Se non fo di te vendetta!)
Alb. (passeggiando anch'esso in collera)
(A' miei sguardi... oh che babbuino!
Parve un giglio, un cherubino!)
Lis. (Troverò, se m' hai tradito ,
Vecchio o giovine, un marito.)
Alb. (Fra gli scherzi, e nuovi amori
Quest'affetto io scorderò.)
Lis. (Ecco appunto un pretendente...)
(verso Alb, e si ferma)
Alb. (salutandola) Vi SOn servo riverente?...
LlS. (mostrandosi oltremodo affabile ed amorosa)
Vorrei dirvi... non ardisco...
Son confusa...
Alb. Non capisco.
Lis. Io vorrei... ma ne ho rossore..,
Alb. Signorina, fate core...
Lis. , Per puntiglio, per dispetto
Vi ho contato una bugia...
Alb. Una sola, avete detto?
Poco mal, signora mia...
Lis. Di Filippo io non son moglie...
Alb. Che mai dite? Ed è pur vero?
Lis. Si, vel giuro, menzognero
Fu il mio labbro, ma pentita...
Alb. Voi pentita?
Lis. (sospirando) Questo core
Non sa ancor che sia l'amore!
Alb. Voi scherzate... oh questa c bella!
Lis. No davvero, non lo so.
Ale. Noi sapete? Bricconcella!
Cos' è amor v' insegnerò.
È T amor quel foco arcano
SECONDO 29
Che uno sguardo ha in me destalo,
Io tentai sopirlo invano,
Più potente divampò.
(Casca, casca! m'hai burlato,
A mia volta io riderò.)
Lis. Che diceste! Ah ! sento anch' io
Questo dolce arcano foco!
Non ha molto nel cor mio
Un accento lo destò.
(Casca! casca! a poco a poco
A' miei piedi ti vedrò!)
Aj.b. Voi mi amate?
Lis. Ed a sposarmi
Siete pronto?
àlb. Oh questo no.
Ho deciso di burlarmi
Delle donne, e lo farò.
Lis. E degli uomini il costume
Ancor ÌO Seconderò. (con ironico scherzo)
Alb. Per piacere al gentil sesso
So ben io quel che ci vuole,
Molte amarne a un tempo stesso,
Avvampar colle parole,
Qual volubile farfalla,
Riposar di fiore in fior,
Questa è legge che non falla
Nella scuola dell' amor.
jis. Per piacere al sesso forte,
So ancor io quel che ci vuole:
-T'amerò fino alla morte,-
Dir con languide parole;
Come 1' iri al guardo amante
Presentare ogni color,
È la legge più costante
Per accenderlo d'amor. {Alb. parte dal fondo)
Lis. Son pure sfortunata! Maledetto
Il mio crudel destino!
Sperai di far dispetto
A Filippo sposando il signorino
Ma fu di me più scaltro...
30
ATTO
SCENA X.
Pandolfo e detta.
Pan. (giubilante) Ah figlia mia !
Che stupenda notizia! Un militare
Di grado superior s' è presentato,..
Ei qui sarà fra poco. Bada bene ,
Con questa gente non si può burlare...
Eccolo; non far scene,
Non ricusar s' ei chiede la tua mano.
SCENA XI.
Filippo e detti.
FiL. (travestilo da colonnello inglese s con lunghi baffi, ecc.)
State voi, signor Pantofola?
Pan. Vorrà dire, signor mio,
Don Pandolfo Sparavento.
Fil. JeS; Pandolfa.
Pan. (** inchina) Sì , SOU Ì0.
Fil. Buono, buoqo! ben contento!
Voi permetter?
Pan. Mio padrone!
Parli pure. ,
Lis. (Sconosce Filippo) (Che birbone!
È Filippo!)
Fil. Don Pantofola
Aver molto testa grossa...
Vostra figlia?...
Pan. (ìndica Lisetta) Eccola , è questa!
FlL. Pelle! (guardando Lisetta)
Pan. Pelle ? ha carne ed ossa !
Fil. V eri faine , esser modesta ;
Vostro avviso avere letta,
Ma più belle di gazzetta
Vostra figlia, in verità.
Pan. (piano a Lisetta)
(Presto, presto, un beli' inchino.)
SECONDO 51
LlS. (Con rabbia verso Filippo)
(Come finge il malandrino !)
FlL. (a Landolfo accennando Lisetta)
Stare un po' vergognosetta...
Pai*. Essa è ancora semplicetta...
(Alza gli OCChi, COSpettone! (piano a Lisetta)
FlL. (Son Filippo il locandiere ) (piano a Lisetta)
Lis. (a Fil-) (Ti conosco, sai, briccone!)
Pan. Che ne pensa?
Fil. Se piacere
Mia persona a figlia belle,
Io, britanne colonnelle,
Presto, presto, sposerò.
Pan» Colonnello!...
Lis. (con istizza) Aspetta, aspetta...
Pan. Oh che onore!... Orsù, Lisetta...
FlL. Rispondèr... (a Lisetta)
Lis. (con caricatura) Risponderò.
Mie graziose colonnelle
10 per lei non esser belle,
A' suoi detti non credère...
Non vi voglio, signor no.
Fil. (Son confuso, sbalordito,
Non comprendo, non ragiono;
Mi ricusa per marito,
E il motivo non si sa.)
Pan. (Che cervello indiavolalo! -
Oh che razza di figliuola !
Ha deriso e ricusato
Un signor di qualità!)
Lis. (Ah furfante, traditore!
A burlarmi imparerai ;
Vendi pur l'indegno core.
A Lisetta non si fa.)
Pan. Via, finiamola, fraschetta,
Chiedi scusa al forestiere...
Lis. Chieder scusa? Troppa fretta.
11 suo nome conoscete ?
Donde venne?
32 ATTO SECONDO
Fil. Star inglese ,
Decorate dal paese,
Colonnelle Breke-Brok.
Paiv. Breke-Brok! che bel casato!...
Lis. (Che briccon matricolato!
Come recita la parte!)
FlL. (porgendo alcune carte a Pandolfo)
Not inganno ; ecco mie carte...
Pan. Via, Lisetta... {indica le carte)
Lis. Non Io voglio;
Ve lo torno a replicar.
Fil. (Ma quale stranissimo (piano a Lisetta)
Dispetto t' accende ?
Cotesta tua smania
Mi sdegna, m'offende.)
Goddam! queste ingiurie
Voler vendicar !
Tremare Pantofola
Di Set Breke-Brok.
Ltò. Si Calmi, non s'agiti, (deridendo Filippo)
Signor pretendente;
Deh, lasci nel fodero
Il brando innocente!
Di sangue femmineo
Noi voglia macchiar;
Si cerchi altre vittime ,
Signor Breke-Brok.
Pain\ (* Lis.) (Silenzio! Silenzio!...
Ragazza sventata!
Ti strappo, se seguiti ,
La lingua sguajata...
(a FU.) La giusta sua collera
Deh voglia placar ,
Non badi a una stupida,
Signor Breke-Brok!...
(Lisetta entra nella sua stanza — Filippo pai te sdegnate
dalla porta comune — Pandolfo ^ dopo aver tentato di
placare Filippo , segue Lisetta)
FINE DELL' ATTO SECONDO,
ATTO TERZO
SCENA PRIMA,
La solila Sala di Locanda.
Coro di Camerieri.
Che rumor! che confusione!
Che continuo andirivieni !
Fin la testa del padrone
Nella luna se ne andò.
Che si vuol? che si domanda?
La ragazza del concorso.
Per dar grido alla locanda
Proprio a tempo capitò.
S G E N A IL
Filippo e detti.
FlL. (vestilo da locandiere come nell'atto primo)
Bene, bene, giovinetti,
In buon punto radunati.
I galanti zerbinotti
Saran tutti canzonati.
Quel buffone di giornale
Noi vogliamo corbellare,
Un* astuzia singolare
Ho saputo immaginar.
Coro Neil' impresa originale
Vi sapremo secondar.
Fil. Per aver la sua figliola
Mi son finto colonnello;
Se non tien la sua parola
Io lo provoco a duello,
Lo minaccio, lo spavento.
Non ardisce rifiutar,
Travestiti, in quel momento
Vi potete presentar.
34 ATTO
Coro Oh che genio! Oh che talento!
Quale astuzia singoiar!
Nell'impresa originale
Vi sapremo secondar.
Fil. Zitti , attenti , secondate
Con prudenza il mio progetto;
Ad un cenno vi mostrate ,
Eseguite quel che ho detto,
Io v' invito quanti siete
Le mie nozze a festeggiar.
Cono Grazie, grazie, non temete,
Vi sapremo secondar. {partono t
SGENA III.
Alberto solo.
Alb. No , scordarla non posso; il suo dolore
Era mendace o vero?
Noi so, ma al mio pensiero
Quella dolce mestizia è ognor presente
E. come in lei trasfuso, il cor la sente.
Del primo amore il vergine
Sogno per lei tornò,
E di speranze rosee
La vita s' infiorò.
Fu breve sogno! - rapido
Per me si dileguò!
Muta, deserta l'anima
Nel suo dolor restò.
SCENA IV.
Dorina e dello.
Alb. Voi qui, signora? E con qual fronte osate
Presentarvi a' miei sguardi ? Ingrata !
Don. A torto.
Signor, voi m'oltraggiate,
Un equivoco è nato; di Pandolfo
TERZO 35
Mi credeste la figlia ed io credea
Essere fidanzata al locandiere.
Alb. Eppur foste promessa...
Dor. Ad un amico
Di mio padre; ma alfin tutto è scoperto.
Colle lagrime mie, colle preghiere,
Commossi il genitore;
Pietoso al nostro amore
Egli sarà, lo spero, ed or tremando
La mia sentenza attendo.
Ale. Ed io sì ingiusto ?
Perdon vi chiedo.
SCENA V.
Anselmo e detti.
Ars. Figlia, ti consola.
Belfìor mi sciolse dalla sua parola.
Dor. Oh gioia !
Alb. E fia pur ver?
Don. Ah padre mio!
é Ecco lo sposo cui prescelse il core!
(indicando Alberto)
Alb. Signor, poss' io sperar?...
Aws. Verace affetto
Se per mia figlia voi nutrite in petto .
Ella fia vostra.
Dor. (con gioia) Ah padre!
km. Andiam , ci aspetta
La povera Lisetta.
Sarà felice anch'essa, e corbellato
Rimanga il ciarlatano
Che l'origin scordò del suo casato.
(entrano tutti nelle stanze di Lisetta)
SCENA VI.
Paudolfo solo.
Pan. A momenti qui giunge il colonnello.
Quella sciocca ostinata
56 ATTO
Non sa dir che: noi voglio.
Come dirlo all'inglese? In tale imbroglio
Non mi son mai trovato in vita mia.
Qui è meglio far fagotti ed andar via.
(si avvia verso il fondo e $' incontra
S G E N A VII.
Filippo e detto,
FlL. (nuovamente travestito da Colonnello inglese)
Dove andar? Fermare, olà!
Pan. (sbigottito)
(Terremoti! eccolo qua.)
Fil. Don Pantolfa, io qui presente,
Ricordar vostra parola ,
Io star scelte pretendente
Vostra figlia per sposar.
Pai*. Le dirò... (Non so che dire...)
Io son pronto... cioè.... mia figlia-
Elia deve compatire...
Non lo posso contentar.
FlL. (sorpreso)
Non potere? Aver promesso,
E dovere mantener.
PàK. (sempre più imbarazzato)
Le dirò... con suo permesso.
FlL, (risolutamente)
Non volere replicar !
Breke-broke colonnelle !
Se non far vostro dovere
Io voler tua brutta pelle
Con mie palle crivellar.
Pai>. Questo è troppo, mio signore,
È mia figlia che non vuole...
Fil. Voi se avere un po' d' onore
Una sfida ora accettar.
Pan. (spaventato)
Una sfida!...
terzo :
Fil. Not parola ,
Testimonii qui chiamar.
(fa un cenno verso l'uscio di fondo ed entrano quattro ca
merìeri della locanda travestiti da militari inglesi: Filipp
presenta a Pan. due pistole e la spada di uno dei camerieri
Qui star spada e qui pistola ;
Voi dell'arma aver diritto;
Io conoscere la scuola
Di tirare e sparar dritto.
Sceglier presto ; questo affronto
Io volere vendicar;
A combattere star pronto,
E voi morto qui restar.
Pài*, (guardando atterrito le armi)
(Una spadai una pistola!...
Gli rinunzio il mio diritto.
Io non son mai stato a scuola,
Se mi batto sono fritto.)
Riflettete... non ho torto...
Non so Tarmi maneggiar,
Se il volete, io son già morto,
Ve lo posso dichiarar.
Fil. Presto, all'armi, non intendere,
Non ammettere ragione,
Voler fare due Pantofole
Se battaglia ricusar.
Pak. Non sJ incomodi , padrone,
Un Pandolfo io vo' restar.
FlL. (sguainando la sciabola lo minaccia)
In guardia, Don Pantofola,
Voler da voi vendetta,
Voi ricusar la figlia ,
Ed io tagliare a fetta...
(Le gambe gli vacillano ,
Più reggersi non può...
Innanzi a lui dal ridere
Frenarmi ornai non so.)
Pan. Non reggo... Ohimè! lasciatemi!...
Salvatemi !... soccorso!...
38 ATTO
Son stato una gran bestia,
Annullo il mio concorso!...
(Le gambe mi vacillano...
Più polso ornai non ho...
A' danni miei quel diavolo
1/ inferno scatenò.)
(alle grida di Pandolfo entrano)
SCENA ULTIMA.
.insellilo, Dorina, Lisetta, Alberto, tutti dall' ap-
partamento di Pandolfo. — Altri camerieri, travestiti da
militari ed altri no, dalla porta comune. — Detti.
Tutti Cos'è stato? Cos'è stalo?
Don Pandolfo !...
Lis. (accorrendo) Padre mio!....
Pah. Io son morto!... Figlia, addio!...
Tutti Ma che avvenne?...
Pas. Quel soldato
La mia vita ha minacciato;
Non ascolta la ragione
E mi vuole assassinar.
Coro Colonnello, or via, parlate. (a FiL)
Fil. Don Pandolfo esser poltrone...
Coso Ma da lui che domandate?
Fil. 0 dar figlia od ammazzar.
Pan. (tremando)
La mia figlia... non Io vuole...
Fil. Mantener vostre parole...
Pain. Ah Lisetta! son perduto
Se ti ostini a ricusar!
FlL. (minacciando nuovamente Pandolfo)
Dunque in guardia!...
Pan. Aiuto!... aiuto!...
Lis. Colonnello, abbasso Tarmi!
Io SOn VOStra! (stende la destra a Fil)
Pan. (respirando) Per salvarmi!...
Brava figlia!... ed è pur ver?
Lis. e Fil. È cessato il nostro affanno!...
terzo m
Pan. Colonnello !... (raccomandandosi)
FlL. (Sl toglie i bqffìj si leva il cappello e getta via la spada. I
camerieri fanno lo stesso) ]\q^ inganno!
Son Filippo il locandier. (risa generali)
Pan. (nella massima sorpresa)
Come? Come? Ah scellerato!
È quel furbo mascherato?
A Pandolfo un tale affronto?
Una sfida minacciar?
Senza Toste hai fatto il conto,
In cucina puoi tornar.
Fil. (A tal colpo inaspettato
Sbuffa il vecchio corbellato...)
(È riuscito il bel progetto (a lìcita)
Che ho sapulo immaginar;
La tua mano, a suo dispetto,
È forzato ad accordar.)
Lis. (Oh momento inaspettato !...
Ogni equivoco è svelato.
Tace alfine in questo core
li geloso palpitar.
Spero sol del genitore
Or la collera placar.)
Ahs., Don., Ale., Coro
(A quel colpo inaspettato
Sbuffa il vecchio corbellato;
Del concorso il gran progetto
Vede in aria svaporar.
A Filippo fla costretto
La figliola ad accordar.)
Pan. (furibondo a Filippo)
Impostore Breke-Brok!
No, mia figlia non avrai!
(afferrando per un braccio Lisetta)
Vieni meco!
Fil. (frapponendosi) No , giammai !
Siamo sposi!...
Lis. (supplichevole) Padre mio!...
Pan. Chi comanda qui son io,
Quel birbante non t'avrà.
40 ATTO TERZO
TcTTI (circondano Landolfo pregandolo)
Don Pandolfo, siete padre,
Air amore perdonate!
Pan. Perdonar?... non lo sperale...
Tutti Se il consenso negherete
Da ciascun si riderà.
Paiv. Basta, basta! vinto avete!...
(Fui burlato, e ben mi sta.)
Cobo Don Pandolfo, bravo, evviva!
Questo nome non morrà.
E di voi memoria viva
Sulla scena resterà.
Paint. (con entusiasmo)
Oh Pandolfo avventurato!
Se ha fallito il tuo progetto,
Il tuo nome almen soggetto
Di commedia diverrà.
LlS. (wso gli ascoltanti)
Non badate ai concorrenti,
Giovinette innamorate ,
Al primiero ognor serbate
Neir amor la fedeltà.
Nei difficili cimenti
Vince sempre un cor costante
E T astuzia dell' amante
Un compenso troverà.
Cono Don Pandolfo, bravo, evviva!
Questo nome non morrà,
E di voi memoria viva
Sulla scena resterà.
FINE.
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